L’olivicoltura nel territorio del nord barese ofantino è molto presente: rappresenta l’11,15% della superficie olivetata regionale. Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, gli ettari olivetati sono ben oltre 32mila e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,6 milioni di quintali di olive.
Angelo Corsetti, delegato confederale di Coldiretti Bari e Bat, ha denunciato l’assalto ai danni dei trasportatori di olio, che si ripete immancabilmente ogni anno, specie nella zona della Bat, ad Andria in particolare, mettendo a repentaglio l’incolumità degli olivicoltori, costretti persino a fare ronde diurne e notturne.
«Impensabile che i frantoi debbano avvisare la Questura prima di far partire le autocisterne cariche di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane per farle scortare fino ai caselli autostradali.
Le forze dell’ordine, a partire dalle Guardie Campestri, devono presidiare un territorio troppo vasto e quindi ampie zone non sono pattugliate. Abbiamo affrontato il fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni preoccupanti con il Presidente della Provincia Bat, Nicola Giorgino e il delegato delle politiche agricole del Comune di Andria, Benedetto Miscioscia, cercando di fare fronte comune. Forniremo in tempo reale segnalazioni puntuali delle aree da cui giungono le denunce per avere almeno la mappatura del fenomeno e poter indirizzare l’attività delle forze dell’ordine in maniera puntuale».
Il nostro è un patrimonio che va costantemente tutelato, dati i numeri che fa nell’ambito dell’esportazione, applicando alla lettera la ‘legge salva-olio’; come ha detto il delegato territoriale di Coldiretti Bari e Bat, Vito Amendolara, «è necessario accelerare l’iter del disegno di legge sulle “nuove norme in materia di reati agroalimentari”, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare: sarebbe uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni.
Il comparto oleario solo nel 2016 ha prodotto, nonostante la difficile campagna agraria, ben 180mila quintali di extravergine di grande qualità e Andria spicca proprio per la straordinaria vocazione olivicola. L’aumento costante del consumo di olio di oliva, che nel mondo ha fatto registrare un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni, apre grandi opportunità e il Made in Italy deve saper cogliere puntando su identità, legalità e trasparenza per recuperare credibilità anche all’estero.»