“Produrre bene olive e olio in tempi di siccità” è stato il tema di un recente convegno organizzato da Aprol Perugia.
È un tema complesso quello del rapporto tra ulivo e risorsa idrica: “Nulla deve essere lasciato al caso, il giusto apporto idrico da garantire alla pianta è frutto di una valutazione attenta e minuziosa delle condizioni del terreno e della fase vegetativa, senza dimenticare che l’olivo ‘deve’ vivere in condizioni di stress per poter reagire ad esse e produrre sostanze fenoliche ed in ultimo dobbiamo saper valutare le conseguenze che l’apporto di acqua avrà nel raggiungimento della maturazione del frutto. Senza questa attenzione, potremmo non avere efficacia, disperdere la risorsa idrica, fare danni” (prof. Proietti, Dipartimento di Agraria dell’Università di Perugia).
Effetti, tecnologia e disponibilità sono stati gli argomenti caldi dell’incontro.
Alberto Puggioni ha presentato i risultati della ricerca di Netafim, leader mondiale nelle tecnologie di irrigazione.
Dai sistemi più classici dell’irrigazione a goccia con gocciolatoi – la famosa linea gocciolante – per passare all’irrigazione con microsplinker, con effetto moderatamente climatizzante, per finire con le ali gocciolanti interrate, la subirrigazione. Proprio quest’ultima modalità, grazie all’efficiente utilizzo di acqua, con minime dispersioni e perdite per evaporazione, risulta il più idoneo per l’olivo. Ottimo anche per gestire proficuamente la fertirrigazione. Grazie a un’efficiente irrigazione si può, meglio che con altre tecniche agronomiche, ridurre l’alternanza di produzione dell’olivo e ottenere produzioni elevate, raggiungendo così una buona redditività dell’oliveto.
L’irrigazione rappresenta una voce di costo non particolarmente elevata in fase di progettazione dell’impianto, ma variabile, dovuta alle dimensioni complessive dell’impianto, alla natura del terreno, alla qualità dell’acqua irrigua e all’utilizzo di sistemi di supporto alle decisioni, quali sensori e sistemi informatizzati. Si tratta comunque di costi sostenibili, specie se calcolati in un’ottica di lungo periodo.
Come ha evidenziato Giulio Scatolini, Presidente di Aprol Perugia, «la gestione delle risorse idriche ed il sostegno economico a progetti ad esso collegati, non deve essere affrontato singolarmente azienda per azienda, ma condiviso, perché ha in sé tutte le caratteristiche di interesse collettivo, la cui soluzione si apre all’applicazione delle varie forme associative oggi a disposizione, da quelle consortili, fino alle reti di impresa».