Agritechnica 2017, “Green Future – Smart Technology“, vetrina mondiale della meccanica agricola, è in programma dal 12 al 18 novembre 2017 presso il polo fieristico di Hannover, con oltre 2.800 aziende espositrici provenienti da 53 paesi diversi. Offre un’anteprima sulle ultime e più avanzate tecnologie destinate al comparto agricolo tra cui oltre 320 progetti iscritti al concorso Innovation Award, ma anche droni, robot e prototipi.
L’edizione di quest’anno, infatti, è orientata all’avanguardia tecnologica, chiave di volta nel processo di sviluppo dell’agricoltura del futuro.
Preceduta da una conferenza stampa, Agritechnica ha raccolto le testimonianze di vari attori del settore. A cominciare dal managing director dell’associazione dei costruttori di macchine agricole Vdma, Bernd Scherer, ottimista rispetto alla situazione di mercato e al contesto in cui si inseriscono i costruttori europei di macchine agricole.
Un recupero positivo confermato anche da Reinhard Grandke, managing director di DLG, «Gli imprenditori agricoli europei stanno uscendo dalla fase di crisi durata fino al 2016. Sulla base di quanto rilevato dal DLG-Trendmonitor relativo alla situazione europea per l’autunno 2017, assistiamo ad un trend positivo che riguarda sia il business sia la propensione all’investimento».
Fattore alla base della ripresa individuato, tra gli altri, dagli esperti, l’efficienza garantita dalle moderne e digitalizzate macchine agricole.
Ad oggi si sono ottenuti importanti risultati dalla precision farming e dalla smart farming che hanno ampliato l’approccio di precisione introducendo tecnologie real time di sensori e di raccolta dati per supportare i processi decisionali.
Ora ci troviamo nella fase iniziale dello sviluppo dell’agricoltura digitale con l’introduzione di componenti che generano una comunicazione macchina-macchina (M2M o IoT), cloud computing e tecnologie big data.
Il potenziale di queste emergenti tecnologie permette l’ottimizzazione della produzione agricola attraverso la gestione e il matching virtuoso dei dati generati da sistemi già in uso, ma anche offrendo un sistema di analisi globale esteso all’intera azienda agricola.
L’uso di big data permette poi lo scambio di informazioni ed esperienze tra agricoltori di una stessa area geografica.
Questo cosa significa, che le macchine sostituiranno completamente l’uomo?
Come ha detto Hans W. Griepentrog, direttore del Process engineering in plant protection dell’università di Hohenheim di Stoccarda, «l’agricoltura non è una fabbrica ed è influenzata da fattori spesso imprevedibili o non controllabili come il clima. Proprio per questo il ruolo dell’agricoltore, dell’agronomo e dei tecnici rimane insostituibile».