L’agricoltura del prossimo futuro sarà sempre più «verde», perché le lavorazioni saranno mirate.
Già oggi la sostenibilità nel settore primario è uno dei temi centrali del dibattito pubblico e dell’agenda politica dei governi.
Il domani dell’agricoltura è già nelle mani della tecnologia, tanto che, ormai da un po’, si parla di agricoltura 4.0, di sistemi satellitari, informatici e sensoristici, integrabili con le informazioni ricavate dall’impiego di droni.
Siamo di fronte alla nuova frontiera delle tecnologie per la coltivazione della terra, insomma.
A questo proposito, la Federazione dei costruttori di macchine agricole, quest’estate, ha dedicato due giorni alle macchine e ai sistemi per l’agricoltura di precisione in dimostrazioni di campo presso l’Azienda Agricola Casalina, struttura dell’Università di Perugia.
La manifestazione ha mostrato centinaia di macchine – oltre 90 modelli di trattrici e mietitrebbiatrici di ultima generazione, più di 200 attrezzature per la raccolta del foraggio e dell’erba medica – contemporaneamente al lavoro.
Si è trattato di macchine a tecnologia avanzata, adatte all’agricoltura di precisione, per una gestione scientifica delle operazioni colturali e dei fattori produttivi.
Sono stati mostrati in azione anche i droni, prodotti da alcune tra le più importanti aziende costruttrici (Mirumir, che di recente ha firmato un accordo di collaborazione con FederUnacoma).
Sono stati presentati i vantaggi e le caratteristiche di questi nuovi sistemi, in relazione alla questione della produttività agricola, legata al forte incremento demografico atteso per i prossimi trent’anni.
Gli istituti di ricerca, infatti, prevedono che entro il 2050 il settore primario dovrà soddisfare le esigenze alimentari di oltre 10 miliardi di persone e quindi la produzione agricola dovrà aumentare del 70%. In questo scenario l’agricoltura di precisione potrebbe svolgere un ruolo chiave, non soltanto per incrementare le rese produttive, ma per ottimizzare l’utilizzo delle risorse.
Come ha spiegato il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti: «La meccanizzazione agricola, e con essa il settore primario, stanno vivendo una fase di grande cambiamento. Nel prossimo futuro il trattore diventerà un vero centro di calcolo. Dati relativi all’umidità del terreno, alla crescita delle piante o alla distribuzione delle sostanze nutritive saranno processati e rielaborati dalla trattrice, con l’obiettivo di programmare interventi on demand».
Una grande trasformazione, anche culturale, che interessa non solo le grandi ma anche le piccole aziende agricole, poiché l’agricoltura di precisione «consente di ottenere lo stesso livello produttivo con pratiche eco-compatibili e a basso impatto ambientale.»